| CITAZIONE (ilrosso92 @ 11/12/2020, 15:30) CITAZIONE (Hirashi @ 10/12/2020, 11:23) Personalmente per il fisico ho deciso finalmente di fiondarmi sul vinile per il 90% delle cose che mi interessano. Con Discogs e HHV sto apposto per il resto della mia vita. Per l'ascolto digitale di tutti i giorni sto recuperando tutto quello che voglio in FLAC e non potete neanche immaginare l'ammontare di fake FLACs transcoded da MP3 che vengono venduti ufficialmente sulle varie piattaforme.
Giusto per fare un esempio, "Off The Wall" di Michael Jackson su Deezer è per metà transcoded da mp3 a FLAC. Mi dispiace contraddirti ma il vinile nel 2020 è solo una mossa commerciale. Tranne per ristampe di dischi pre 1975 con trasfer direttamente da master analogico. Tutti i vinili che ci sono ora sono ristampe di dischi creati in digitale. In pratica prendono lo stesso master del cd e stampano vinili (di bassa qualità). In sostanza ascoltare un vinile di un disco registrato dagli anni 80-90 in poi è come ascoltare un CD. Non parliamo del rap poi dove l'unico beneficio del vinile (gamma dinamica) non esiste. Il vinile ha senso solo per possedere l'oggetto senza ascoltarlo, il piacere di avere una copertina grande ecc..ma lato qualità audio è una mega truffa (tranne appunto etichette particolari tipo blue note e altra di alta fedeltà che ristampano direttamente dalla bobina originale...quindi da una fonte analogica) Sono sostanzialmente d'accordo, però (i)datare la morte dell'analogico addirittura agli anni 80 è un po' prematuro, ancora nei '90 buona parte dei dischi erano registrati su bobina perché il digitale non era così competitivo (per il render di una take ci voleva tipo un'ora), (ii)il supporto digitale, ad oggi, è più fedele del supporto analogico in ogni caso, il vinile tecnicamente, sempre ad oggi, ha poco senso perché è come mettere il motore di una Ferrari su una Panda, ovvero hai un master digitale ad altissima fedeltà su un supporto meno fedele e deteriorabile. In ogni caso, tecnicamente è più fedele un vinile da digitale, che un vinile da bobina.
Detto questo la storia della musica ci insegna che non sempre la fedeltà è tutto: Leo Fender ha fatto di tutto per costruire amplificatori che, partendo dal suono inerte di una chitarra elettrica solid body, restituissero il suono di una chitarra acustica nel modo più fedele possibile, poi è arrivato Eric Clapton che ha preso il Bluesbreaker, ha alzato il volume a 12 e il resto è storia, o ancora, se durante le registrazioni di Don't Worry di Marty Robbins non si fosse guastato il canale su cui registravano il basso oggi conosceremmo una Satisfaction dei Rolling Stones diversa. Allo stesso modo, buona parte del suono dei vecchi vinili è dovuto a questa fedeltà che va a perdersi.
In definitiva: è marketing? è psicoacustica? Probabilmente sì, però se piace di più sticazzi.
Chiuso OT, tornate pure a parlare di Egreen. |
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